RECENSIONE L’universo nei tuoi occhi di Jennifer Niven

TITOLO: L’universo nei tuoi occhi l'universo nei tuoi occhi

AUTORE: Jennifer Niven

EDITORE: De Agostini

PREZZO: € 14.90 cartaceo; € 6.99 e-book

RECENSIONE:

I protagonisti di questo libro sono Jack e Libby. Jack soffre di prosopoagnosia un deficit percettivo acquisito o congenito del sistema nervoso centrale che impedisce di riconoscere i volti delle persone (presupponiamo che nessuno dei miei lettori abbia la prosopagnosia, voi riconoscete senza problemi vostra madre, vi viene naturale e spontaneo, non ci dovete pensare, Jack deve sforzarsi di recuperare mentalmente le caratteristiche visuo-facciali della madre ad esempio la bocca fatta in un certo modo, i capelli raccolti in un altro modo e così via, questo gli permette con una sicurezza mai del 100% di riconoscere sua madre). Piccolo particolare: nessuno sa che Jack soffre di questo deficit. Libby tre anni prima era stata l’adolescente più grassa d’America con 300kg di peso tanto che un giorno hanno dovuto portarla fuori di casa con una gru perché non riusciva né a passare dalle porte né ad alzarsi dal letto. Ora pesa 150kg e si piace così com’è. Libby non è sempre stata grassa, forse un po’ in forma ma niente di così grave, finché improvvisamente sua madre è morta. Da quel momento per affrontare la mancanza ha iniziato a mangiare e così l’acquisto continuo di peso ha fatto sì che diventasse anche bersaglio dei bulli. Jack e Libby ora frequentano la stessa scuola e tramite un “scherzo” poco divertente si incontreranno.

In questo libro ci sono state tante cose che mi sono piaciute ma anche tante cose che mi hanno fatto storcere il naso.

Un aspetto che mi è piaciuto è stato il pov alternato, questo infatti permette al lettore di comprendere cosa pensano e cosa provano i personaggi in quel momento però è stato utilizzato male: i capitoli erano veramente troppo corti, a volte anche una sola facciata, di media una pagina e questo non permetteva di entrare in relazione profonda con chi parlava in quel momento, era troppo toccata e fuga.

Durante il libro poi ci sono una serie di riferimenti ad altri libri (perché Libby è una grande lettrice) e di citazioni e questo mi è piaciuto molto così come il bel rapporto tra Jack e Dusty (il fratello più piccolo di Jack), molto spontaneo e sincero. Dusty sembra un bambini fragile e delicato, pronto a soccombere di fronte alle cattiverie degli altri ragazzini e Jack sembra il padre protettivo pronto a fare qualsiasi cosa per proteggerlo e per renderlo felice.

Il messaggio di Libby e del libro è molto profondo e tocca delle tematiche molto importanti come il bullismo e i disturbi alimentari. Libby è una fonte di energia inesauribile, è vita allo stato puro. Da quando l’hanno liberata non vuole perdersi un momento, non vuole più restare ferma immobile, non vuole lasciarsi scappare nulla, vuole ballare, sempre. Nonostante sia ancora obesa lei si piace così com’è e questo è uno dei messaggi che cerca di mandare spesso al lettore, soprattutto alle lettrici. Amarsi e apprezzarsi per quello che si è, affrontare i bulli senza scappare ma andando loro incontro a testa alta e superare gli attacchi d’ansia quando cercano di prendere il sopravvento. Veramente, messaggi molto belli e profondi MA. Essere alta 170cm e pesare 150kg non è salutare. Giustissimo vedersi belli lo stesso ma un peso del genere può portare a gravi problemi di salute e a questo nel libro non si fa cenno. Libby spesso ha paura di morire ma questa paura è provocata dalla morte improvvisa della madre; lei non pensa che il suo peso possa portarla ad una morte prematura!

Ci sono stati poi tutta una serie di problemi secondari alla vicenda, buttati lì ma non adeguatamente approfonditi come ad esempio il fatto che Dusty fosse probabilmente gay, il tumore del padre di Jack, l’amante del padre di Jack, i genitori di Jack che si separano… Tanta carne al fuoco ma poi..? Il nulla, tutto troppo vago.

Un’altra cosa che non ho capito è la storia d’amore. Perché? Perché ogni libro di questo tipo deve vertere sulla storia d’amore tra i protagonisti? La storia poteva andare benissimo, forse anche meglio se tra i due ci fosse stata una semplice ma bellissima amicizia. Non voglio sembrare cattiva ma l’amicizia tra Libby e Jack mi avrebbe dato una parvenza di verità, di storia che realmente può accadere mentre l’amore tra Libby e Jack mi ha dato l’idea di finzione, di una cosa che può accadere solo nei libri (e nei film). Quante volte nella vita vera abbiamo visto una coppia formata da un lui o una lei di 150kg e un lui o una lei molto bello/a? Non voglio dire che non può mai accadere, voglio dire che non è così scontato, e allora perché darlo per scontato in un libro?

Alla fine del libro comunque si scopre che l’autrice ha veramente sofferto di problemi di peso, di attacchi d’ansia e di bullismo, proprio come Libby e probabilmente queste esperienza hanno aiutato Niven a descrivere così bene gli stati d’animo e le sensazioni fisiche e corporee di Libby. Inoltre ci sono dei familiari della scrittrice che soffrono di prosopagnosia e che le sono stati d’aiuto per descrivere lo stato d’animo di Jack o le tecniche che usa per riconoscere le persone. Indubbio che anche parlare di prosopagnosia all’interno di un romanzo sia stata una buona cosa. Io sapevo già di cosa si trattava avendo studiato Psicologia all’Università ma credo che per la maggior parte delle persone questo sia un disturbo fino ad ora sconosciuto.

In sostanza, nonostante vari pro e contro, vi consiglio questo libro perché le tematiche trattate sono diverse e tutte molto importanti. Sicuramente vi farà riflettere su molte cose senza comunque cadere nel banale o nella tristezza più assoluta perché infatti ci sono anche episodi divertenti!

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Bene amici voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate? Fatemi sapere!

A presto lettori,

erigibbi

©

PS. scusate per la faccia, non avevo tempo per truccarmi e rendermi guardabile.

PPS. Si ringrazia il fotografo BB per non azzeccare mai le luci e la messa a fuoco. Ti si ama comunque.

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9 pensieri su “RECENSIONE L’universo nei tuoi occhi di Jennifer Niven

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