WRAP UP #2 – Marzo 2017

Buongiorno lettori! Oggi ritorna l’appuntamento mensile con la rubrica Wrap Up, in cui vi farò un riassunto di tutte le letture fatte in questo mese e in cui stilerò la classifica dei primi 3 libri più belli letti!

Questo mese ho letto:

La cena delle spie di Olen Steinhauer (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Bridget Jones’s Baby – I diari di Helen Fielding (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Per sempre…io&te! di Sabrina Castagno (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

L’albero delle bugie di Frances Hardinge (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

L’arte di essere felici. Come sopravvivere alle avversità e riscoprire il valore della vita di Pierre Zaoui (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

I nostri cuori chimici di Krystal Sutherland (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

La classe dei misteri di Joanne Harris (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Kilometro zero di Aniceto Fiorillo (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Attrazione di sangue di Victory Storm (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

L’erede della luce di Luca Rossi (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

La croce della vita di Valentina Marcone (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Perdonami se rido di Chiara Cerri (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Il giardino dei fiori segreti di Cristina Caboni (trovate la recensione qui e se siete interessati al libro cliccate qui)

Bene, veniamo alla classifica:

terzo-posto

 

 

medaglia di bronzo a Il giardino dei fiori segreti di Cristina Caboni

 

 

 

secondo-posto

 

 

medaglia d’argento a Perdonami se rido di Chiara Cerri

 

 

 

primo-posto

 

 

medaglia d’oro a Kilometro zero di Aniceto Fiorillo

 

 

 

Ora fatemi sapere voi quali sono state le vostre medaglie di bronzo, argento e oro del mese! Ci conto!

A presto lettori,

erigibbi

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Leggere col rampino #8 I nostri cuori chimici

Ciao ragazzi! Vi torturo per l’ultimo giorno con il libro I nostri cuori chimici di Krystal Sutherland condividendo con voi qualche frase che più mi ha colpito!

Presi il foglio, lo ripiegai e me lo infilai in tasca: una parte di me era inorridita che avesse danneggiato un libro, l’altra esultava perché aveva voluto darmi qualcosa che chiaramente significava molto per lei. Mi piacevano le persone così. Persone che riuscivano a separarsi dai beni materiali con poca o nessuna esitazione.

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[…] poi ci sistemammo nell’area riservata agli invalidi, che Grace definì (e qui cito) «l’unico beneficio di essere storpi».

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«Ti hanno corrotto con questa stronzata che “l’amore è pazienza, l’amore è gentilezza” fin da quando eri piccolo. Ma l’amore è scienza. Voglio dire, si tratta solo di una reazione chimica nel cervello. A volte la reazione dura una vita, ripetendosi costantemente. Altre no. Altre si trasforma in una supernova e inizia a spegnersi. Siamo solo dei cuori chimici. Questo rende l’amore meno folgorante? Non penso. Ecco perché non capisco perché la gente dica sempre “il cinquanta per cento dei matrimoni finisce in divorzio” come giustificazione per non sposarsi. […]»

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«Ma non mi ascolti, sciocco? L’amore non deve durare una vita per essere reale. Non puoi giudicare la qualità di un amore dal tempo che dura. Tutto muore, incluso l’amore. A volte muore con una persona, a volte muore in se stesso. La più grande storia d’amore mai raccontata non deve riguardare due persone che hanno passato tutta la vita insieme. Potrebbe essere un amore che è durato due settimane, due mesi o due anni, ma è bruciato più luminoso e caldo e sfavillante di qualunque altro amore precedente o futuro. Non piangere per un amore fallito: non esiste un concetto simile. Ogni amore si equivale nel cervello.»

A presto lettori

eri gibbi

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RECENSIONE: I nostri cuori chimici di Krystal Sutherland

TITOLO: I nostri cuori chimici i-nostri-cuori-chimici

AUTORE: Krystal Sutherland

EDITORE: Rizzoli

GENERE: Narrativa

PUBBLICAZIONE: 2016

PREZZO: € 17.00 cartaceo; € 9.99 e-book

PAGINE: 335 p.

Prime righe:

PER MOLTO TEMPO ho pensato che il momento in cui si incontra il grande amore della nostra vita dovesse somigliare alla scena di un film. Be’, non proprio uguale, ovviamente, con la sequenza al rallentatore, il vento che soffia tra i capelli e la musica a salire piano piano, ma credevo che almeno sarebbe successo qualcosa, capite? Il cuore che si ferma per un istante. L’anima che sussulta perché una voce dentro ti dice: «Merda! Eccola. Finalmente, dopo tutto questo tempo, è arrivata».

TEASER:

«Giusto per capire, quale parte di quel travestimento ci aiuterà a mimetizzarci mentre la pediniamo?» chiesi.
Era martedì sera: era passata una settimana da quando Madison Carlson ci aveva fornito informazioni in qualità di infiltrata, e io stavo guidando verso il liceo East River. Murray era seduto accanto a me: indossava un trench e un cappello di feltro e tra le labbra stringeva un sigaro spento.
«La pioggia cadeva fitta» borbottò Murray con il sigaro, continuando la cronaca della serata in stile hard-boiled, con un accento americano anni Cinquanta. In realtà non stava piovendo affatto. «Mi girai verso il ragazzo» Murray si girò verso di me «e dissi: “Spero che tu sappia in cosa ti stai cacciando”. Era un bravo ragazzo, un metro e ottanta tutto pelle e ossa, con una testa decente avvitata sulle spalle. Non avevo cuore di dirgli che la dama che inseguiva era come fumo passivo: bella ma mortale.»
«Il fumo passivo non è bello.»
«Il ragazzo mormorò qualcosa di stupido, ma lo ignorai. “Ci siamo”, dissi mentre giravamo l’angolo e davanti a noi apparvero le luci intense dell’East River. “Parcheggia qui o ci noteranno subito.”»
«Se non chiudi il becco e non ti levi quel cappello, ti lascio in macchina, giuro.»

SINOSSI:

Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: Henry è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attirare Henry, convinto di poterle ridonare quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano.

RECENSIONE:

Non siate troppo veloci e superficiali nel giudicare questo libro, non pensate nemmeno che questo sia “una semplice storia d’amore, che schifo” perché non ci siete. Questo libro è molto, molto di più di una semplice storia d’amore, credetemi e si merita molto più di questa catalogazione. Era da tanto che ne sentivo parlare, era nella mia lista di libri da leggere consapevole che non sarebbe stato semplice per me, inguaribile romantica e contro qualsiasi forma di violenza nei confronti di noi poveri lettori (vedi: far piangere chi legge). In questo libro niente è scontato, almeno, io ho provato ad azzeccare qualcosa – “beh adesso succederà sicuramente questo” – di solito me la cavo bene, sarà l’esperienza ventennale di lettrice, sarà la fortuna, fatto sta che qua non ho azzeccato tantissime cose. La copertina è bellissima e perfetta per il libro così come il titolo, entrambe sono caratteristiche che si apprezzeranno e si comprenderanno appieno al termine della lettura. Mi ha lasciato con un po’ di amaro in bocca, seppur convinta fin dall’inizio di come andassero le cose e quindi preparata al peggio ma anche con un po’ di felicità perché alla fine i protagonisti sono cresciuti, maturati, entrambi hanno fatto passi da giganti.

Henry è la voce narrante del libro. Un diciassettenne alle prese con il tipico problema adolescenziale: l’amore. Anche la scuola è sempre presente nella vita di questo ragazzo e questo ha reso il romanzo ancor più vero. È un bel personaggio e l’ho adorato, mi ha fatto ridere e mi ha fatto star male. Grace è particolare; è difficile da comprendere e tutt’ora non riesco a capire i suoi comportamenti fino in fondo. Ho cercato di mettermi nei suoi panni, mi sono chiesta “ma tu cosa faresti se succedesse questo a te?” e lì, in quel momento, l’ho capita un po’ di più, ma solo un po’ perché secondo me si è comportata male con Henry, mi ha dato l’idea di usare Henry per cercare di stare meglio. Di sicuro non è un personaggio facile da comprendere, non è facile entrare in empatia con lei.

A fare da contorno ad Henry e Grace troviamo Murray, il migliore amico di Henry, il burlone; Lola detta La, migliore amica di Henry, pronta a tutto pur di aiutare i due maschi del gruppo; Sadie, sorella di Henry, scapestrata da giovane, ex adolescente ribelle DOC ma saggia consigliera nel momento del bisogno. Tutti fanno da perfetto contorno e sfondo a questa storia.

Quella narrata è una storia d’amore malato, sbagliato ed egoistico ma, se non lo avete ancora fatto, leggete questo libro; date ancora una possibilità ad Henry Page di conoscere l’amore, o quello che per lui è amore, con Grace Town; date ancora una volta la possibilità a Grace Town di tornare ad essere felice; date la possibilità all’Amore di essere quello che è secondo questo libro, una reazione chimica.

Voto: 4 su 5

Bene ragazzi, che dite di questa recensione? Se avete letto il libro fatemi sapere cosa ne pensate e se non lo avete letto ditemi se lo leggerete e/o se è nella vostra wishlist!

Se siete interessati al libro vi lascio qui il link dove potete acquistarlo o darci un’ulteriore occhiata: I nostri cuori chimici

A presto innamorati

eri gibbi

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